venerdì 2 ottobre 2015

Recensione: "The Weight of Feathers" di Anna-Marie McLemore

Buon pomeriggio! Anzi, forse tanto buono non è visto che è da ieri che piove e "io ooodio la pioooggia!" *detto con il tono del puffo brontolone!*. Sole, ma dove sei finito?! Non ditemi che sta già arrivando l'inverno, per favooore!!!
Ma cambiamo argomento e torniamo a parlare di cose belle come i libri ;D. All'inizio di settembre vi ho parlato qui di un libro in lingua che sarebbe uscito in edizione digitale il 15 settembre, e cartacea il 1 ottobre, esattamente ieri, intitolato "The Weight of Feathers" di Anna-Marie McLemore. Un libro che ho letto in anteprima grazie alla casa editrice, e che ho davvero amato, ma la cui recensione è slittata a non finire a causa del mio rientro all'università. Bene, oggi sono riuscita a terminarla e a pubblicarla. 
ps. Leggetelo!!! Ve lo straconsiglio ;)

Autoconclusivo [eng]
Editore: Thomas Dunne Books 
Prezzi: QUI
Pagine: 320

Trama: For twenty years, the Palomas and the Corbeaus have been rivals and enemies, locked in an escalating feud for over a generation. Both families make their living as traveling performers in competing shows—the Palomas swimming in mermaid exhibitions, the Corbeaus, former tightrope walkers, performing in the tallest trees they can find.
Lace Paloma may be new to her family’s show, but she knows as well as anyone that the Corbeaus are pure magia negra, black magic from the devil himself. Simply touching one could mean death, and she's been taught from birth to keep away. But when disaster strikes the small town where both families are performing, it’s a Corbeau boy, Cluck, who saves Lace’s life. And his touch immerses her in the world of the Corbeaus, where falling for him could turn his own family against him, and one misstep can be just as dangerous on the ground as it is in the trees.

Il mio pensiero: “The Weight of Feathers” è uno young adult autoconclusivo uscito in America proprio in questi giorni. Ho avuto modo di leggerlo in anteprima grazie alla casa editrice, la quale me ne ha gentilmente concessa una copia. Affascinata dalla splendida cover vista in giro su un blog, ho deciso di richiederlo su NetGalley e, essendomi avvicinata a questo romanzo quasi per caso, non avevo particolari aspettative a riguardo. A fine lettura il libro si è rivelato una vera e propria sorpresa e non posso fare altro che consigliarvelo.  
“The Weight of Feathers” è un libro meraviglioso, che mi ha colta totalmente impreparata e travolto con la sua potenza. L’autrice, alternando magistralmente toni dolci e delicati ad altri cupi e particolarmente crudi, ha saputo creare una storia bellissima e molto profonda che, anche a distanza di giorni dalla lettura, non smette di far sognare. È un libro davvero particolare, che viaggia tra realtà e fantasia. In esso è racchiusa una magia molto sottile, che danza e gioca insieme alle illusioni. Una magia così lieve e delicata che più di una volta mi sono chiesta se sia stato tutto un sogno, un frutto della mia immaginazione o se sia davvero la realtà.
L’intera opera è narrata grazie all’alternanza di due punti di vista: quello di Lace e quello di Cluck. Una ragazza e un ragazzo appartenenti a due famiglie rivali nell’ambito degli spettacoli acrobatici. I Palomas e i Corbeaus si contendono la piazza da generazioni, ma da circa vent’anni l’astio tra le due famiglie ha raggiunto limiti inimmaginabili. Dopo un misterioso incidente, ognuna delle due accusa l’altra della morte di un membro della propria famiglia, e dopo il giorno della tragedia la tensione tra le due casate si è fatta sempre più palpabile. Nel corso degli anni si tesseranno storie, leggende e credenze. Superstizioni nefaste a scapito dell’altra entreranno quindi a far parte della storia familiare in modo così assoluto da non lasciar spazio a dubbi o discussioni. Questa verità assodata, ed equilibrio precario, inizierà a cambiare impercettibilmente nel giorno in cui un ragazzo Corbeau salverà la vita ad una ragazza Paloma, innescando una maledizione. Evento che porterà la nostra ragazza, Lace, a perdere tutto ciò che ha ed essere abbandonata e allontanata dalla sua stessa famiglia. Non voglio scendere ulteriormente in particolari per quanto riguarda la trama, ma tenete presente che questo è solo l’inizio e in tutto ciò che avverrà dopo non c’è niente di scontato o prevedibile.
Lo stile dell’autrice è molto bello. Coinvolgente, diretto e ammaliante. Ho amato il fatto che al testo in inglese si alternassero piccole frasi o anche semplici parole in spagnolo e in francese. Questo però non deve scoraggiarvi, perché, nonostante dal contesto il senso si capisca lo stesso, ne viene comunque data una traduzione generale in inglese. Altra cosa che mi è piaciuta dello stile è il modo in cui esso si adatti in maniera perfetta al personaggio i cui occhi fungono da narratore in quel momento. Esso si plasma al protagonista, al suo carattere e al suo modo di pensare e parlare.
Le descrizioni sono qualcosa di incredibile. Bellissime quelle dei costumi di scena e quelle degli spettacoli, oltre che dell’ambientazione in generale. Mi hanno spesso lasciata a bocca aperta grazie ai loro dettagli e alla grande capacità evocativa della McLemore.
Ancora più curati però sono i personaggi. Sia sul piano delle descrizioni fisiche, sia su quello caratteriale, anzi, soprattutto su quello. I personaggi sono tantissimi e nessuno viene lasciato in ombra o messo in secondo piano. Ce ne sono moltissimi che ho apprezzato per il loro spessore, per la loro tenacia e costanza, per la loro lealtà o anche semplice simpatia, ma quelli che ho preferito in assoluto sono i due protagonisti, Lace e Cluck. Nessuno dei due è perfetto, sanno di non esserlo, e questo li ha resi ancora più reali. Hanno entrambi una personalità molto particolare e ho amato il modo in cui l’autrice ha intrecciato le loro storie e portato in superficie il loro passato e il loro modo di essere. Gli eventi che si svolgeranno avranno un forte impatto su di loro e ciò li renderà più consapevoli e maturi. Il legame che lentamente si va a creare tra i due è poi qualcosa di meraviglioso e perfetto.
Ma non lasciatevi ingannare! Non si tratta di una semplice storiella d’amore ya. C’è molto di più in questo libro. In un mondo fatto di preconcetti, la diversità ha qui un ruolo centrale ed è la parola chiave. Il titolo “Il peso delle piume” è estremamente appropriato, perché questa frase racchiude in sé tutto il contenuto e il vero significato del romanzo. Essa rappresenta tutto. Le bugie, le calunnie, i pettegolezzi, le credenze radicate nelle tradizioni familiari, gli inganni. Il lato negativo della vita, ma allo stesso tempo anche quello positivo. Il brutto, ma anche il bello. La purezza e la bellezza della diversità, perché il diverso non indica necessariamente una qualità o un aggettivo negativi, ma sta a significare “l’originalità”. E quando una cosa è originale essa è bella. Sta a noi saper cogliere la bellezza ed essa è possibile trovarla anche nel luogo più inaspettato. Ma più di tutto, ciò che questa lettura mi ha trasmesso è il senso di libertà che genera la consapevolezza, il saper abbracciare la verità dopo aver abbandonato le bugie, e mi ha fatto capire che non sempre una piuma trascinata dal vento è simbolo di sventura. Se accolta con la prospettiva giusta essa può star a significare “speranza”. Esattamente ciò che mi ha dato il finale del libro.

5 girasoli!

4 commenti:

  1. Valy complimenti per la recensione! Spero di riuscire a leggere presto questo romanzo, perché mi incuriosisce molto! *-*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Lily <3 è davvero bellissimo e molto originale! Spero che tu riesca a leggerlo presto :)

      Elimina
  2. Ma che meraviglia!! Io DEVO avere questo libro.. ora sì che sono ancora più curiosa!! *_*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, Franci! è davvero bellissimo questo libro!! E per di più è autoconclusivo! Spero tu lo riesca a leggere presto, non vedo l'ora di sapere cosa ne penserai :D

      Elimina