venerdì 28 agosto 2015

Recensione: “A Court of Thorns and Roses” di Sarah J. Maas

Salve ragazzi! Stamani volevo pubblicare una puntata di Weekly Review, ma poi ho pensato di finire di scrivere una recensione che avevo iniziato e poi abbandonato sul pc già da troppe settimane. Oggi vorrei riuscire a finire di stendere almeno un altro paio di recensioni e poi così sarò quasi in pari. Ma adesso smetto di blaterare e vi lascio al mio pensiero, che molti di voi stavano aspettando, su "A Court of Thorns and Roses" di Sarah J. Maas, primo capitolo di una nuova trilogia fantasy, purtroppo da noi ancora inedita.
Vi avverto, stavolta mi sono lasciata prendere la mano mooolto più del solito e la recensione sarà piuttosto lunghina, la più lunga che ho scritto in assoluto, ma spero che riuscirete a non farvi spaventare dalla mole e portarla comunque a termine
ps. Come al solito è SPOILER FREE.

(A Court of Thorns and Roses # 1) [Eng]
Editore: Bloomsbury Children's
Prezzi: QUI
Pagine: 416

Trama: Quando Feyre, una cacciatrice di diciannove anni, uccide un lupo nella foresta, una creatura bestiale arriva a riscuotere un compenso per quello che lei ha fatto. Trascinata in una terra pericolosa e magica, che conosce solo grazie alle leggende, Feyre scopre che il suo rapitore non è un animale, ma Tamlin – uno degli immortali e letali Faeries che una volta governavano il mondo. 
Mentre vive nella sua tenuta, i suoi sentimenti per Tamlin si trasformano da fredda ostilità in ardente passione, che brucia attraverso ogni menzogna e avvertimento che le sono state raccontate sul bellissimo e pericoloso mondo dei Fae. Ma un’ombra antica e malvagia si estende sulle terre dei Faeries, e Feyre dovrà trovare un modo per fermarla… o condannerà Tamlin e il suo mondo per sempre. (Tradotta da me)

Il mio pensiero: “A Court of Thorns and Roses” è il primo libro di una nuova serie fantasy della bravissima Sarah J. Maas. Scrittrice che ho già avuto modo di apprezzare grazie alla serie “Thrones of Glass”, che vede come protagonista la giovane assassina Cealina Sardotien (recensioni qui e qui). Per questa nuova avventura la Maas ha scelto di prendere spunto dalla conosciutissima fiaba de La Bella e la Bestia. Attingendo ad essa, ma rielaborandola in maniera decisamente originale, sfociando nel mondo soprannaturale dei Faeries e della magia. Una delle cose che più mi sono piaciute di questa lettura sono stati appunto i paragoni tra le due storie. Uno sviluppo in parallelo che in alcuni casi risulta evidente e in altri molto sottile o addirittura inesistente. La struttura della trama così realizzata, nonostante il forte richiamo ad una storia ben nota, possiede però una sua grande autonomia e indipendenza, cosa non semplice o da dare per scontato in questi casi, e per questo, a mio avviso, bisogna riconoscere grande merito alle capacità dell’autrice, che anche stavolta conferma la sua bravura.
La prima cosa da dire è che l’inglese della Maas non è certo semplice. All’inizio, leggendo i primi capitoli avevo provato non poca fatica a causa dello stile tutto particolare della scrittrice, ma andando avanti ho preso dimestichezza e acquistato sempre più velocità. La difficoltà maggiore sta nel lessico, perché la Maas ricorre ad una grande quantità di sinonimi e per esprime un semplice concetto, o invece di impiegare quella data parola, fa appello ai termini più ricercati e meno frequenti. Leggere i suoi libri però non è impossibile, ma è solo questione di abitudine e avere la pazienza di sfogliare un po’ più spesso il vocabolario. Superato lo scoglio iniziale, ci si abitua e si ricorrerà a quest’ultimo sempre meno di frequente.
Per quanto riguarda la storia in sé, essa parte molto, molto lentamente (proprio questa infatti è stata la causa delle mancate 5 stelle). Nel primo capitolo veniamo introdotti subito nella realtà quotidiana della nostra protagonista, la diciannovenne Feyre. Proveniente da una lunga discendenza di ricchi mercanti, da piccolissima vede la sua famiglia andare in frantumi. Poco dopo la morte di sua madre, dovuta ad una grave malattia, il padre, per una serie di investimenti troppo avventati, perde tutta la sua fortuna e insieme con essa il suo orgoglio e la capacità, o meglio, la volontà di provvedere alla famiglia. Per tenere fede alla promessa fatta alla madre in letto di morte, Feyre da quel momento in poi dedicherà tutta la sua vita e le sue energie per rendere possibile la sopravvivenza dei propri cari, nonostante questi non le mostrino mai riconoscenza o apprezzino i suoi sforzi. Più piccola di tre figlie, ha un carattere chiuso e combattivo. Intelligente, ma con poche possibilità di esprimere la sua passione, la pittura, e nessuna di dedicarsi alla cultura, di cui è stata privata in tenera età. Possiede grande senso pratico, inventiva ed è una grande osservatrice. Ha imparato a sue spese che la vita non offre che dolori e riuscire ad arrivare al giorno seguente, con lo stomaco pieno, è già un grande passo e sinonimo di felicità. Il peso schiacciante della realtà non ha fatto altro che indurire il suo cuore fino al punto di racchiuderlo in una scorza dura e impenetrabile, avvolta di spine. Vive giorno per giorno e per lei il futuro altro non è che l’ignoto e qualcosa di intangibile.
Tutto questo cambierà però il giorno in cui, con una freccia, ucciderà il lupo che stava tentando di nutrirsi della preda della ragazza, un cervo, unica fonte di sostentamento che le è apparsa nella foresta dopo tanti giorni di niente assoluto, in quell’inverno così rigido e interminabile. L’uccisione di quel lupo non rappresenterà però solo la morte di un grosso e pericoloso predatore, ma segnerà per sempre anche il destino della ragazza, in un modo che mai avrebbe immaginato. Questo perché quel lupo non era un semplice animale, bensì un Fae, uno di quegli esseri fatati che ormai da secoli sono stati relegati al di là della barriera. Esseri di cui si parla solo nei racconti sussurrati tra viandanti e nelle storie per spaventare i bambini e per metterli in guardia sui pericoli che si corrono nell’aggirarsi da soli nei boschi. Esseri pericolosi e senza scrupoli, che possono spazzar via la vita di un uomo con un semplice gesto. Esseri che non si avventurano più sulle terre degli umani da così tanto tempo, da esser diventati solo un ricordo o un mito. Un ricordo lontano che acquisterà tutta la sua concretezza nel momento in cui proprio uno di loro farà irruzione nella casa di Feyre per reclamare la vita che lei ha interrotto. Vita che dovrà ripagare con la propria. La sua esistenza, così come è sempre stata, si spezza bruscamente e la ragazza si trova trascinata, al di là della barriera, in un mondo a lei totalmente sconosciuto e incredibile.
L’ambientazione è sicuramente uno degli aspetti migliori dell’intero libro. Particolareggiata, curata in ogni suo più piccolo dettaglio, ha descrizioni che rendono tutti i suoi tratti, anche quelli più fantastici, quasi tangibili ed estremamente facili da immaginare con gli occhi della mente. La trama è molto articolata, coinvolgente e sorprendente, e spesso prende pieghe inaspettate, ribaltando completamente la situazione e sconvolgendo tutto ciò che si credeva vero fino ad un attimo prima.
Sui personaggi poi potrei proseguire per ore. Tutti ben delineati e molto complessi. Oltre a presentarceli lentamente e sempre più in profondità, capitolo dopo capitolo, la Maas riesce a far trasparire ogni minimo cambiamento avvenuto in loro in maniera a dir poco perfetta. Feyre è proprio uno dei personaggi che più si evolverà nell’intera storia, ma insieme a lei, a causa delle circostanze e del gran numero di eventi che avvengono, nessuno rimarrà immutato o trascurato nella propria caratterizzazione. I personaggi che mi sono piaciuti di più ed entrati nel cuore sono davvero tanti. Con il tempo ho imparato a capire e stimare anche le sorelle della ragazza, ma soprattutto sono rimasta affascinata e intrigata da moltissimi dei Faeries, in primis: Tamlin, con la sua scontrosità iniziale, la grande gentilezza e dolcezza poi, e il senso del dovere e responsabilità che prova verso il suo popolo; Lucien, con i suoi modi bruschi, impertinenti, al limite dello sprezzante, la sua acidità, ma con la sua grande lealtà e profonda amicizia; e per finire Rhys, il Fae dal fascino oscuro e ammaliante, che riesce a inchiodare con uno sguardo. Bello, ingannevole e spesso crudele, ma sotto la cui maschera si nasconde ben altro. 
Ma ciò che più mi è piaciuto è stato il fatto che la “bella” e la “bestia” qui non siano due persone, personaggi fisici, distinte ma che entrambi i protagonisti presentino tratti caratteristici di entrambe, rendendo un’identificazione univoca impossibile. Due entità diverse che sono specchio di loro stesse e che si completano. 


4 girasoli e mezzo

7 commenti:

  1. Ce l'ho ce l'ho ce l'hoo *^* mi è arrivato giusto l'altro giorno! Che meraviglia che è!! Non vedo l'ora di leggerlo! Ormai la Maas è una garanzia u.u

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    1. Oh, sì! Leggilo al più presto! Sono molto curiosa di scoprire come lo troverai =D

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  2. A me questo romanzo è piaciuto moltissimo!
    I personaggi e l'ambientazione sono ben curati e risultano sempre vivi, anche se fatti solo di carta e inchiostro. Feyre è una bella protagonista, forte, determinata e con un gran cuore.
    La Maas ormai è diventata un po' una garanzia per me, praticamente fino ad ora ho amato tutti i libri che ho letto di questa autrice. Adesso devo riprendere la serie Throne of Glass, spero di leggere Heir of fire al più presto.

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    1. Verissimo, Annie! Non potrei essere più d'accordo. L'ambientazione e i personaggi di ACoTAR sono davvero incredibili! Non pensavo che la Maas sarebbe riuscita a stupirmi ancora di più o a creare una storia completamente diversa da ToG e farmela amare lo stesso, se non di più. Per Heir of fire ormai aspetto l'edizione italiana, ho i primi libri cartacei in italiano e voglio terminare la serie con la stessa edizione. Sono felicissima che la CE abbia ripreso la pubblicazione =D

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  3. Bellissima recensione Valy, concordo pienamente con tutto ciò che hai detto!Questa serie è partita nel migliore dei modi, non vedo l'ora di vedere come la Maas svilupperà la storia *__*

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    1. Grazie Juliette! <3
      Quel finale poi è stato sconvolgente sotto moltissimi punti di vista. Alcune cose le sospettavo (il vero Rhys), altre le speravo (il cambiamento di lei), e altre proprio non le immaginavo nemmeno lontanamente. Fremo dalla curiosità per quello che la Maas si inventerà per il prossimo libro :) La sua immaginazione e fantasia davvero non ha limiti..

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  4. La mia esperienza con la Maas è problematica, perchè Throne of Glass non mi ha conquistata, ma questo volume, accipicchia *^*
    Bello, bello, bello, condivido il tuo parere sul libro (la mia recensione) , anche se il tringolo amoroso che si prospetta e l'occasionale stupidità e ingenuità di Feyre mi fanno un po' storcere il naso... In generale, però, A Court of Mist and Fury arrivo!!
    Un abbraccio e a presto!

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